Roma Arte in Nuvola 2022

In occasione di Roma Arte in Nuvola, la galleria Ambrosiana Art Gallery, stand C30/D29, espone anche l’opera di Pier Paolo Nudi contribuendo a porre l’attenzione sulla qualità e sui tradizionali valori della pittura interpretati in chiave contemporanea.

Luogo

Roma

Link

Roma Arte in Nuvola

 

 

 

Inverso, 2022, acrilico su tela introflessa, cm 60×60

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Arte Padova 2022

In occasione di Arte Padova, la galleria Ambrosiana Art Gallery, padiglione 7 stand 125, espone anche l’opera di Pier Paolo Nudi.

Luogo

Padova

padiglione 7

Link

Arte Padova

 


Geni Comuni - Metaverso, Crypto Art, Nft

Un edizione con sezioni speciali dedicate alla tecnologia  applicate all’arte dal Metaverso alla Crypto Art e agli Nft,  con la partecipazione di aziende importanti come NTT Data – Treccani – Forma.

Video digitale NFT degli artisti Giampiero Malgioglio, Pier Paolo Nudi e Bernardo Siciliano con la collaborazione delle società Forma, Globart investment e Kleomedes.

 

Curatela:

Roberto Sottile e Mariateresa Buccieri

Ideazione e progettazione:

Luigi Le Piane

 

 

 


Arte Fiera Bologna 2022

In occasione di Arte Fiera Bologna, la galleria Ambrosiana Art Gallery, padiglione 18 stand B32, espone anche l’opera di Pier Paolo Nudi contribuendo a porre l’attenzione sulla qualità e sui tradizionali valori della pittura interpretati in chiave contemporanea.

Luogo

Bologna

padiglione 15 – 18

Link

Arte Fiera Bologna

 

Dimensionale inverso dicotomico, 2021, acrilico su tela introflessa, cm 60×60


BAF - Bergamo Arte Fiera 2022

BAF – Bergamo Arte Fiera mostra mercato di arte moderna e contemporanea. Una kermesse brillante e raffinata  che occupa di diritto una posizione di rilievo tra le manifestazioni regine in Italia. Bergamo si è confermata quale polo economico e culturale dell’arte, in grado di competere con il capoluogo lombardo. Per tutti gli appassionati ed esperti del settore, BAF rappresenta un appuntamento artistico e culturale imperdibile. In occasione del BAF, la galleria Ambrosiana Art Gallery, stand 64, espone anche l’opera di Pier Paolo Nudi.

Artisti esposti dalla Galleria Ambrosiana Art Gallery:  Adami, Corpora, De Kooning, De Pisis, Dorazio, Festa, Frangi, Gilardi, Glattfelder, Griffa, Guidi, Le Parc, Licini, Lodola, Maccari, Martini, Mondino, Nitsch, Nudi, Olivieri, Pasciuti, Pinelli, Rosai, Sam Francis, Scanavino, Schifano, Simeti, Tozzi, Valido.

La fiera è organizzata da Promoberg srl negli spazi della Fiera di Bergamo, padiglione B, via Lunga Bergamo.

Orari

25/27 marzo 2022

venerdì 25 marzo / 15 – 20

sabato 26 marzo  / 10 – 20

domenica 27 marzo  /  10 – 20

Luogo

Fiera di Bergamo

padiglione B

via Lunga Bergamo

Link

BAF – Bergamo Arte Fiera

 

Dimensionale inverso dicotomico, 2021, acrilico su tela introflessa, cm 60×60


E’ un’opera impersonale policroma che utilizza la poetica del caso. Si realizza un lavoro con un procedimento sotteso, per miscelare l’oggettività con la soggettività e viceversa. La scelta dei poligoni di colore avviene con schemi di campionamento casuale semplice con ripetizione (colore da inserire) e senza ripetizione (sezione da colorare). La scelta soggettiva dell’artefice, nella matrice di colori, è di accomunare più elementi contigui delle stesso colore. Mix oggettività/soggettività.

 

Dieciperdieci, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

Dodiciperdodici, 2020, acrilico su tela, cm 80×80

 

Dodiciperdodici, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

Galà de l’Art au 17° Monte-Carlo Film Festival

La 17° edizione del Monte-Carlo Film Festival, ideato e diretto da Ezio Greggio, si svolgerà dal 5 al 10 ottobre 2020 presso il prestigioso Grimaldi Forum di Monte Carlo e vedrà impegnata la Galleria d’arte Iori, rappresentata da Stefano Iori Patron del Galà de l’Art di Monte-Carlo“ e la Global Investment, invitati per questa occasione a realizzare una assoluta novità, ovvero un’importante rassegna di opere d’arte dedicate al cinema Internazionale in rappresentanza dei maestri dell’arte contemporanea Italiana, come: Gianni Depaoli, Pier Paolo Nudi, Dario Ballantini, Carla Castaldo, Furio Santini, Egidio Cuniberti, Michele Straface, Marco Genovese, Oreste Polidori, Salvatore Gentile, Plauso Nivo Battistini. In questa occasione, gli artisti, vedranno esposte le loro opere abbinate alle premiazioni di Attori e Registi come miglior Film, miglior Regista, miglior Attore e Attrice dei Film in concorso.

Il Galà de l’Art, da sempre Patrocinato dall’Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco è la Kermesse Artistica Italiana più importante degli ultimi anni, mostrando al pubblico internazionale del Principato non solo i fermenti che hanno animato la scena Artistica contemporanea del Bel Paese ma anche la grande professionalità e competenza dell’imprenditoria Culturale Italiana. L’evento dopo un anno di pausa è ritornato nella sua nuova veste Biennale diventando anche occasione per promuovere l’immagine dell’Italia, enfatizzando il ruolo cruciale che può svolgere Monaco nella promozione internazionale del Made in Italy.

Il Monte-Carlo Film Festival è la prestigiosa Rassegna Cinematografica Internazionale interamente dedicata alla commedia ideata e condotta da Ezio Greggio.  Questa manifestazione vanta ogni anno la partecipazione di personaggi del mondo della commedia internazionale e dello spettacolo, di grandi Registi ed Artisti di fama Mondiale. La giuria della 17° edizione sarà presieduta  Nick Vallelonga due volte premio oscar per il film “Green Book”, attore, sceneggiatore, produttore e regista anche di “Kingdom of the Blind”, “The Man with One Eye is King”, “Choker e Stiletto”. Le personalità chiamate a far parte della Giuria, oltre al Presidente due volte premio oscar Nick Vallelonga, sono la bravissima Sabrina Impacciatore (“A casa tutti bene”, “La passione di Cristo”, “L’Ultimo Bacio”), l’eclettica Maggie Civantos (“Vis a Vis”, “Le ragazze del Centralino”) e l’olandese Lotte Verbeek vincitrice del Pardo d’Oro come miglior attrice (“Nothing Personal”, “I Borgia”, “Outlander”, “Blacklist”). 

Quest’anno inoltre, il Festival della Commedia di Monte Carlo considerato tra i più importanti e significativi festival cinematografici esclusivamente dedicati alla commedia e che negli anni ha riscosso un crescente successo di pubblico e di critica a livello mondiale, si rinnova introducendo una nuova sezione tutta dedicata ai cortometraggi. Si chiamerà Short Comedy Award e sarà riservata a registi, attori, produttori che realizzano brevi commedie cinematografiche.

 

Programma:

Film in concorso provenienti da ogni parte del mondo; anteprime internazionali; retrospettive.

Conferenze stampa con i protagonisti della commedia nel mondo.

Incontri delle scuole Italiane, Francesi e Monegasche con registi, attori e produttori.

Esposizione opere d’arte, presso il Grimaldi Forum, all’ingresso della sala ove saranno effettuate le proiezioni dei film.

Interviste della stampa presente direttamente con gli artisti.

Presentazione delle opere ai vari clienti collezionisti e galleristi invitati.

Sabato 10 ottobre selezione da parte della Giuria di 4 opere che saranno abbinate alle categorie vincitrici della manifestazione (Miglior Film – Miglior Regista – Miglior attrice – Miglior Attore).

Gran Galà condotto da Ezio Greggio e trasmesso sulle reti Mediaset con la consegna dei premi ai vincitori dei film e premi alla carriera.

Consegna dell’opera selezionata dalla Giuria, abbinata alla categoria vincitrice, per conto dell’artista durante la cena di Gala.

 

Link:

Montecarlonews

Riviera24

Piacenza24

Liguria24

Radiomontecarlo

Monacoitaliamagazine

Monte Carlo Film Festival

 

 

Montecarlonews-bis

Riviera24-bis

 

17° Monte-Carlo Film Festival de la comedie

 

Presidente giuria Nick Vallelonga, ideatore Ezio Greggio

Giuria: Sabrina Impacciatore, Maggie Civantos, Lotte Verbeek

 

Esposizione presso il Grimaldi Forum di Monte Carlo

 

La bravissima attrice olandese Lotte Verbeek

 

Lotte Verbeek con l’opera “Fotogramma” e Stefano Iori

 

L’opera “Fotogramma” andrà a casa della bellissima attrice Lotte Verbeek

 

Fotogramma, 2020, acrilico su tela estroflessa, cm 60×60


Duemila4zero7 - esposizione presso Ambrosiana Art Gallery

dal 17/02/2020 – al 31/03/2020

opening,  sabato 15 febbraio, ore 18.00

Ambrosiana Art Gallery è lieta di annunciare la mostra dedicata all’artista Pier Paolo Nudi – Duemila4zero7 – che inaugurerà sabato 15 febbraio alle ore 18 presso la sede della galleria a Milano in Via Sant’Agnese 18.

L’esposizione sarà composta da 20 opere realizzate ad hoc per l’evento, creando un percorso completo che esprime al meglio la produzione artistica di Pier Paolo Nudi. La struttura-superficie dell’opera è il soggetto sul quale trasmettere informazioni, che per mezzo della forza dell’arte diventano colori, linee, forme e ordini, regolando le trazioni del processo di estroflessione. La mostra è suddivisa in sei sezioni, Dimensionale Dicotomico (Dimensionale Dicotomico, 2019 acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 90×70), Trasparenza Dimensionale (Trasparenza Dimensionale, 2019, Acrilico sotto tessuto translucido estroflesso riportato su tavola, cm 60×60), Dimensionale Cromodinamico (Dimensionale cromodinamico, 2019, acrilico su tela riportato su tavola, cm 60×60), Dimensionale Cubico, Codice Cromatico e Dimensionale Indeterminato (Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela riportato su tavola, cm 60×60), ognuna delle quali è caratterizzata da formule compositive ben precise che alimentano il linguaggio codificato di Pier Paolo Nudi.

L’artista ha ideato questa mostra nei minimi dettagli a partire dallo spazio in cui le opere verranno esposte. Tutto è creato, pensato e calibrato; persino il titolo Duemila4zero7 – (duemilaquattrocentosette) ha preciso significato: rappresenta la somma numerica dei poligoni presenti sulle opere esposte in mostra. La superficie pittorica diventa palcoscenico su cui l’artista mette in scena razionalità e apparenza; dimensione e codici si muovono nello spazio dell’opera d’arte grazie alla luce e al colore.

La mostra è corredata da un catalogo con testi critici a cura di Roberto Sottile.

Francesca e Andrea Poleschi

Irma Bianchi Poli

Marco Mereu

Loi Di Campi

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportato su tavola, cm 60×60

Dimensionale dicotomico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportato su tavola, cm 90×70

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportato su tavola, cm 60×60

 

 

Un processo anatomico di un organismo. È questo il fondamento da cui iniziare per comprendere causa e effetto dell’estroflessione. In Pier Paolo Nudi questa nozionistica e basica definizione si arricchisce di nuovi significati di pensiero ma anche di approcci di carattere scientifico. L’arte quindi diventa un sistema reale, un complesso e strutturato organismo, nel quale l’artista genera, osserva, studia e si confronta con quelle “dimensioni altre” scandite dai tempi di una contemporaneità artistica in continua evoluzione. Pier Paolo si fa mediatore di questo metodo di pensiero dal quale concepisce la sua arte, e dal quale nasce la sua azione creativa.

 

Dall’attesa al momento. Dall’istante all’attimo. Ricerca e meditazione. Sequenze micro e macro dove l’osservazione della realtà, oggettiva e tangibile, viene percepita e mescolata  con una multidimensionalità che prende forma e si struttura, dalla relazione del visibile con l’invisibile percepito: nasce la multivariarte, cioè l’incontro e lo scontro di relazioni, di conoscenze e ipotesi, capaci di generare un processo, resistere ed esistere. Per fare questo Pier Paolo Nudi “segna” sulla superficie-supporto, nelle fasi di realizzazione dell’opera, un confine rappresentabile, che si struttura con lo spazio, generando un confine non rappresentabile che è la relazione della tensione della superficie. La multivariarte rappresenta queste dimensioni considerando tutte le variabili, dove entrano in gioco nuove regole da osservare e con le quali interagire. Da dove iniziare? Quali percorsi intraprendere? Punto di partenza per capire questa esperienza è il legame che sussiste tra le tensioni e le forme, della e sulla superficie. Per comprendere è necessario entrare in contatto e osservare la “comunicazione” non verbale, della manualità di Pier Paolo nell’attimo del lavoro della realizzazione dell’opera.

 

La struttura-superficie (oggetto) diventa soggetto, nel quale e sul quale trasmettere e definire informazioni, che per mezzo della forza dell’arte diventano colori, linee, forme e ordini che regolano le trazioni del processo di estroflessione. Si compie così, nell’azione dell’artista, un gesto che diventa un “viaggio al centro della terra” nella poetica visiva intesa come esperienza artistica soggettiva che sull’opera va oltre il supporto, e di principi tecnici oggettivi che restano all’interno dello spazio del supporto. Da una parte matematica e realtà e dall’altra creazione come concezione, rappresentazione di ciò che siamo, di ciò che pensiamo, e di ciò che riusciamo a trasmettere attraverso l’arte. Il percorso di Pier Paolo è fortemente intriso di considerazioni scientifiche e matematiche che nelle regole della statistica trova terreno fertile. Utilizzando questo tipo di approccio nei confronti dell’arte, possiamo affermare che Pier Paolo Nudi supera l’estroflessione come espediente, artificio concettuale, per riversare nell’habitat – non a caso utilizzo questa espressione – generato dallo spazio estroflesso, variabili controllate e variabili manipolate, create cioè da una molteplicità di fattori che l’artista analizza e soprattutto disciplina. Ecco allora la capacità di quello che potremmo definite un nuovo “realismo” dimensionale che dialoga con una simultaneità costruita dal linguaggio della geometria e da quelle “dimensioni altre” che ci permettono di affermare: che la materia si estroflette, l’insieme che compone l’organismo si relaziona nel “paesaggio” e tende nelle forme della multidimensionalità ad incontrarsi nell’infinito per ritornare ad essere sistema. Yin e Yang. Mantenendo intatta la propria significatività oggettiva e soggettiva.

 

La superficie diventa supporto e palcoscenico dove l’artista mette in scena razionalità e apparenza, dimensione e codici che si “muovono” nello spazio dell’opera d’arte grazie alla luce e al colore. Per arrivare a ciò Pier Paolo, utilizza la forma geometrica del triangolo che diventa elemento di colore, quindi spazio identificabile sull’opera, ma nello stesso tempo criterio e espressione. In questo incontro e scontro di forze, la tensione del piano estroflesso trova preziosa alleanza nella luce. La radiazione luminosa concorre al pari del colore e della struttura geometrica a disegnare sull’opera dimensioni e codici. Punti di vista multipli che si intersecano tra di loro. L’opera cresce e si sviluppa riuscendo a coinvolgere le energie che l’artista riversa sui piani della superficie. Ogni opera di Pier Paolo Nudi diventa un grande “paesaggio” contemporaneo, incatenato da torsioni e gesti che superano il limite del piano per arrivare a contaminare il punto di vista dello spettatore. Forme e volumi che si fondono e si trasformano, seguendo un ordine che l’artista codifica e decifra. Ma se grazie alla luce siamo capaci di leggere il “disegno” e attraverso il colore che l’opera multivariarte arriva al pieno del compimento. La colorazione delle opere aggiunge una nuova condizione e funzione: la dimensione astratta assume “peso specifico”, si trasforma e diventa una condizione concreta, visibile, tangibile, pur restando all’interno delle considerazioni variabili, dove segmenti e poligoni colorati interpretano un ruolo, danno vita ad uno “slang” visivo che si appropria di un senso “estetico” e si relaziona con lo spettatore, nello specifico con il punto di osservazione, e con il tempo di osservazione di ogni singolo individuo. Si generano in questo modo tre distinti percorsi: il dimensionale cromodinamico dove la poetica delle infinite possibilità dialoga grazie alle strutture dei poligoni. Infinito e limite. Somma e cambiamento. Dimensionale indeterminato dove la luce viene registrata dalla tensione estroflessa e i colori sono il risultato di una combinazione essenziale che rende il visibile invisibile. Ed infine il dimensionale dicotomico dove la forma viene strappata al supporto, violando anche il percepibile dell’immagine (trasparenza dimensionale), continuando a vivere l’una grazie alla presenza dell’altra. Un’entità in due elementi. Un concetto frutto di ciò che prima non esisteva, che si ritrova all’infinito. Tre percorsi, tre evoluzioni artistiche che si determinano e lasciano traccia nelle diverse condizioni, cioè viene data loro la possibilità di accordarsi e combinarsi. Di diventare particolare ed insieme. Tramite l’utilizzo di questo caos ordinato Pier Paolo Nudi da “principio” alla sua arte, alla sua ricerca introducendo il codice Baudot nella comunicazione visiva dell’opera. Il codice cromatico diventa reale linguaggio, costruito attorno al sistema binario, di una sequenza che cattura la condizione estroflessa e trasformandosi in un “pentagramma” di spazi e vuoti di poligoni colorati che lavorano seguendo lo spazio e il tempo.

 

Accanto ai lavori fino a qui prodotti, che sono il risultato delle “regole” e della relazione (infinita) tra luce, colore, forma e tempo, si manifesta nel percorso dell’artista, la volontà di indagare e dilatare la percezione dell’immagine geometrica composta dai poligoni, dalla forza della luce e dai codici e dalla sequenza del colore. Il dimensionale cubico, concepito per arrivare a questa soluzione, racconta attraverso la sua struttura estroflessa, come la forma dell’immagine, attraversata dagli organismi poligonali e dal colore si determinano in una sequenza finita e allo stesso tempo infinita; dove il cubo emerge nelle sue dimensioni e si immerge a seconda della sua rappresentazione e del nostro, svariato, punto di vista.

 

Pier Paolo Nudi diventa artefice di una ricerca, di uno studio complesso che parte dalla tecnica estroflessa per arrivare a contaminarsi di nuove funzioni. È la forza dell’arte e della sua concreta verità, che si sveste degli inutili orpelli per esistere senza l’obiettivo di rappresentare altro se non se stessa. È il tempo vissuto che scopre di non essere più un prodotto “unico” che incontra lo spazio delle nostre realtà e dimensioni che smettono di essere “altre” per diventare già esplorate e conosciute. A noi, la scelta di iniziare questo viaggio.

Dott. Roberto Sottile
Critico d’arte e curatore

 

 

 

 

PIER PAOLO NUDI

titolo: DUEMILA4ZERO7

con testi di Roberto Sottile

editore: Bandecchi & Vivaldi

opening: sabato 15 febbraio 2020 – ore 18

date: 17 febbraio – 31 marzo 2020

orari: lun.16-19,  mar-ven 10-13 / 15-19,  sabato su appuntamento

info@ambrosianaarte.com

www.ambrosianaarte.com


Simmetrie/Asimmetrie - esposizione presso Museo del Presente

GENI COMUNI i vincitori 2019 VI edizione

Evento ideato da Luigi Le Piane

Esposizione presso il Museo del Presente

dal 23/01/2020 –  al 1/03/2020

opening, mercoledì 22 gennaio, ore 19,30

Curatori: dott.ssa Mariateresa Buccieri, dott. Roberto Sottile

Moderatore: dott.ssa Giulia Fresca

Orari: 9:30 – 12:30 /17:00 – 20:00; domenica 10:00 – 18:00

chiuso lunedì e martedì

Gazzetta del Sud

 

Pier Paolo Nudi. SIMMETRIE/ASIMMETRIE

La superficie pittorica diventa palcoscenico su cui l’artista mette in scena razionalità e apparenza; dimensione e codici si muovono nello spazio dell’opera d’arte grazie alla luce e al colore. Ritmo e velocità si inseguono Generano contatto. Simmetrie e asimmetrie si incontrano e si scontrano. Tutte le forze caricate da Nudi sulla superficie si mescolano ed emergono dal piano dell’opera segnata dalle dimensioni geometriche, e dalle regole della matematica.

critico d’arte dott. Roberto Sottile

 

Sindaco Marcello Manna, Assessore alla cultura Marta Petrusewicz

Sindaco Marcello Manna, Critico d’arte Roberto Sottile, Assessore alla cultura Marta Petrusewicz

Ideatore Luigi Le Piane, moderatore dott.ssa Giulia Fresca

Geni Comuni 2019 VI edizione proclamazione vincitori

Geni Comuni 2019 VI edizione tavola rotonda

Storico d’arte dott.ssa Mariateresa Buccieri

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportato su tavola, cm 60×60

Particulates, 2020, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×120

Dimensionale dicotomico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 70×120

Poligonali, 2019, acrilico su tela estroflessa, cm 60×60

Poligonali dissimmetrici, 2020, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

 

Le opere sono in esclusiva della


Segmentazioni

La superficie del supporto, diventa essa stessa pittura. Una pittura basica, dove il colore non è più in grado di fornire tracce, solo il segno si concretizza nel colore. Il segno è in grado di fornire tracce formali per la comprensione del conflitto tra immagine e astrazione, tra visibile ed invisibile. Le forme, le linee, i segni geometricamente definiti, sono fissati alla bidimensionalità del piano nella ricerca della tridimensionalità, e mostrano come sono radicati ad ogni possibile struttura e sottostruttura concepita.

Segmentazioni, 2017, tecnica mista su tela, cm 100×70

Segmentazioni, 2016, tecnica mista su tela, cm 70×50

Segmentazioni, acrilico su tela, cm 100×120


La multivariarte

La mia visione dell’arte risulta essere un momento che mi sta veramente a cuore, che voglio trasportare in queste poche righe per condividere la multivariarte. Questa riflessione, dipende in modo significativo dalle mie esperienze di vita e da studi di approccio prettamente scientifico incrociati con studi umanistici. Tutta la matassa che voglio proporvi è una forza accattivante che mi porta con il corpo, la mente e l’anima a realizzare un pensiero, tenendo conto di elementi che fanno tesoro di individui e menti pensanti vissute, e hanno scritto e svolto la storia dell’arte moderna. Non bisogna inoltre sottovalutare che nella nostra epoca si sviluppano scienze autonome che realizzano approcci innovativi impensabili rispetto a pochi anni fa, che diventano in parte un aspetto metaforico della  riflessione. Questo momento culturale artistico prende forma, semplicemente inglobando alcuni pensieri, riflessioni, esperienze e storie di movimenti artistici esistiti più recenti a noi osservando con sguardo innocente alla evoluzione scientifica dei nostri tempi, trovando una linea di osservazione tra arte e scienza, che probabilmente soddisfa la parte di approccio scientifico che è in me. C’è da sottolineare che la storia dell’arte ha svolto il suo percorso naturale stimolata dal suo contesto morfologico, geografico, politico, sociale, economico, religioso, culturale, intuitivo (artista, mercato) in ogni tempo. Vasilij Kandinskij scrisse “ogni opera d’arte è figlia del suo tempo, e spesso è madre dei suoi sentimenti”, ma non voglio certamente dilungarmi su questo, poiché ci sono molti scritti che approfondiscono l’arte dalle origini ad oggi, voglio solo dire che viviamo la nostra epoca, molto più evoluta e che l’arte contemporanea in evoluzione, deve sforzarsi di mettere in evidenza, considerando anche in modo primario e fondamentale, come fonte basilare l’arte che ha scritto la storia dell’arte. Oggi percepisco, tenendo conto dei fattori del macro e del micro cosmo artistico e scientifico, di vivere in un’epoca basata non solo sulle cose materiali e immateriali, ma sulla frenesia, sulla rapidità, sulla transizione. E’ l’epoca oramai basata, sempre di più, su una realtà che sfugge che porta l’uomo e l’umanità occidentale a vivere in modo illusorio la propria vita in relazione alle vite altrui: si percepisce veramente il senso del latente, il non toccabile, l’invisibile, il virtuale e il multimediale. Le cose che crediamo più banali, oggi, influenzano profondamente ognuno di noi, e inconsapevolmente ci portano ad avere un comportamento spontaneo non esclusivo o originale, ma comune indotto dal sistema vissuto. Una miriade di persone al tempo d’oggi svolge in modo automatico gesti, comportamenti e operazioni non sapendo o non chiedendosi neanche il perché. Gli individui vengono influenzati da meccanismi, momenti e variabili dirette e indirette durante le attività giornaliere, profondamente anche dal mondo virtuale, da Internet, dal Web, dal multimediale, immersi nel sistema societario, correlato da una moltitudine di fattori. In tutta la nostra giornata eterogenea nella durata, ma quasi omogenea nel vissuto, convergono componenti diversi tra di loro, che definiscono la multidimensionalità. La multivariarte artistica, vuole mettere in evidenza anche, in parte, questi fattori virtuali astratti che influenzano l’uomo o i sistemi inventati dall’uomo, fattori invisibili, non palpabili, ma che si sentono, che toccano la nostra esistenza. Se riflettiamo e valutiamo le variabili che non hanno durevolezza, che ci colpiscono in modo profondo, e se evidenziamo soprattutto le relazioni che intercorrono tra l’uomo e la società, tra l’uomo e nell’uomo, tra l’uomo e l’universo interiore e tra l’uomo e l’universo, di cui siamo parte integrante e inscindibile, stiamo solo evidenziando quello che vuole essere la multivariarte. L’intuizione è rendere il non reale, percepito nelle sue diverse relazioni e dimensioni, reale, incrociato con il tridimensionalismo visibile e il multidimensionalismo vissuto dall’uomo tramite l’arte, lavorando e realizzando un’opera d’arte su un supporto basato su un piano (bidimensionalismo) e su un supporto basato su un piano estroflesso (tridimensionalismo). Bisogna, inoltre, distinguere il bidimensionale che è il campo, rispetto al tridimensionale che è lo spazio e rispetto al multidimensionale, che è in parte non rappresentabile. La forma che si vuole rappresentare è circondata da una forza che parte dal mondo, che qualifichiamo realtà e viene percepita come sensi, sviluppati dalla nostra coscienza e trasportati su una superficie. La forma che prende vita nel bidimensionale è

immobile, ma che risulta avere una sua vita e una sua anima data dal suo artefice. Queste forme vivono in uno spazio e senza le forme lo spazio non vivrebbe e viceversa, e non esisterebbero le forme e lo spazio senza il multi-spazio. La nostra vita che è in relazione alle forme e allo spazio fa diventare vive le forme e lo spazio che lo anima. Infatti, non possiamo dire che lo spazio tridimensionale rappresentato sia lo stesso di quello vissuto, tra questi due spazi, quello reale ed illusorio, vi sono chiaramente molte similitudini e anche molte differenze, in effetti sono tutti e due realtà, ma anche finzioni. Ricordiamoci che non viviamo il puro adimensionalismo, il deterministico, ma viviamo l’incertezza della vita, il non deterministico, dove esistono variabili, che formano e dirigono la tendenza della nostra giornata, i nostri sentimenti, la società e qualsiasi fenomeno nel mondo e nell’universo, che meritano di essere osservate e donate tramite la rappresentazione artistica.

“quante volte programmiamo una giornata è non va mai come programmata?”

Dietro le linee, i poligoni, i colori e materiali utilizzati, desidero portare avanti una considerazione e applicazione di un pensiero, che nel bidimensionalismo e nel tridimensionalismo (estroflessione) si avvicina in modo approssimativo al superamento della non rappresentatività di più dimensioni della nostra realtà, della nostra vita vissuta (l’uomo) in relazione alla nostra epoca. Voglio rappresentare fattori, componenti, eventi, variabili, che danno forma a diverse dimensioni vissute di ogni individuo, che vive la sua esistenza incrociata con il sistema artificiale inventato dall’uomo o il sistema inventato dalla natura, il tutto in evoluzione o in devoluzione, per entrare a far parte dell’intima essenza della verità delle diverse dimensioni in modo estetico, imitando la vita tramite l’arte. Un passo importante e inconsueto è che si realizzano opere che superano la loro limitatezza bidimensionale e tridimensionale mantenendo sempre la piacevolezza della manualità. Considerando l’arte del futuro del III millennio, come la video arte (immagine bidimensionale che si dilata nel tempo), l’arte digitale, i net artisti (collettività aperta all’altro tramite internet) che vogliono trovare un connubio tra arte, scienza, tecnologia e pubblico; voglio mantenere, anche, la manualità della realizzazione dell’opera. Nam June Paik disse nel 1965:  “Come la tecnica del collage ha rimpiazzato la pittura a olio, allo stesso modo il tubo a raggi catodici rimpiazzerà la tela, un giorno gli artisti lavoreranno con i condensatori, le resistenze i semiconduttori come oggi lavorano con i pennelli, i violini e i materiali vari”. Personalmente seguo e rispetto queste forme espressive artistiche (che grazie al dadaismo e fluxus hanno aperto strade alle attuali sperimentazioni tecnologiche), ci sono artisti che si sforzano e riescono a far diventare una cosa sola la sperimentazione artistica e la ricerca tecnico-scientifica. Quando dico che nella limitatezza del supporto bidimensionale e tridimensionale si va oltre il supporto, intendo dire che la multivariarte trova un punto di incontro anche con la scienza, osservando il mondo di oggi e l’arte del passato, mettendole in relazione. Immagino l’artista intermediario tra la multivariarte e l’individuo spettatore, un artista che si impadronisce, tramite l’osservazione diretta di un metodo artistico e di una riflessione da rappresentare, unendo l’esperienza della propria soggettività all’oggettività delle cose, rinvenendo gli elementi contrari della visione e tramandando un messaggio che personifica l’interiorità dell’uomo influenzata da fattori esterni invisibili nel tempo che passa. Rendere reale ciò che non è reale, l’individuazione delle cose e l’analisi dei movimenti della coscienza. L’artista indaga e svolge una funzione di investigatore. Immagino un artista che guarda anche il prossimo come fonte di idee e di informazioni artistiche, che mette in relazione l’osservazione e la comunicazione, imitando la vita tramite l’arte, per comprendere alcuni aspetti e caratteristiche della nostra realtà, per definire lo stile del tempo. Un’estetica della modernità basata su quella della società globalizzata, dei muri, di Internet e della leggenda. Una estetica che si esprime con la manualità dell’opera d’arte, che trasforma l’artista in un indagatore e l’opera nella sintesi delle diverse dimensioni multiple tra spazio e tempo vissuto in relazione alla nostra vita.


Superfici da dipingere

È una fase della realizzazione dell’opera che sta nel mezzo dell’esecuzione della stessa, la struttura successivamente verrà ricoperta dall’imprimitura e dal fondo del colore. Mi piace mostrare la struttura sottostante dell’opera prima che scompaia al di sotto del colore. E’ la negazione della matrice.