Dimensionale casuale

Un’opera policroma impersonale che sfrutta la poetica del caso (random). La scelta dei poligoni di colori viene lasciata al caso, avviene con schemi di campionamento casuale semplice con ripetizione (colore da inserire) e senza ripetizione (sezione da colorare). L’artefice diviene solo esecutore, annullando le scelte del colore da applicare e da accostare.

 

Novepernove, 2020, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Studio, scelta casuale

Particolare


Aggregati

Legame, distanza, similitudine, omogeneità, eterogeneità.

3, 2021, acrilico su tela, cm 90×90

Aggregati

Aggregati


Opere multivarie in mostre internazionali disponibili

Dipinti della collezione Opere Multivarie nel bidimensionale e nel tridimensionale in mostre internazionali disponibili.

 

1 - "Poligonali", 2023, mista su tela, cm 60x60

 

2 - "Poligonali", 2023, mista su tela, cm 60x60

 

3 - "Poligonali", 2023, mista su tela, cm 60x60

 

8 - "Poligonali", 2023, mista su tela, cm 60x60

 

 

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10 - "Trasparenza dimensionale", 2022, acrilico sotto tessuto traslucido estroflesso riportato su tavola, cm 50x50

 

 


Simmetrie poligonali

Poligoni simmetrici di consistenza acrilica su superficie.

 

216, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

 

192, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

 

150, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

130, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

 

162, 2020, acrilico su tela, cm 80×80

 

Novepernove, 2020, acrilico su tela, cm 60×60


Poligonali

Poligoni di consistenza acrilica fluttuanti su superficie piana.

 

Poligonali, 2020, acrilico su tela, cm 50×70

 

Poligonali, 2019, acrilico su tela, cm 50×70

 

Poligonali, 2019, acrilico su tela, cm 80×80

Poligonali, 2019, acrilico su tela, cm 70×100

 

Poligonali, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

 

Poligonali, 2019, acrilico su tela, cm 70×50


Linguaggio dicotomico

Le relazioni personali fisiche e sociali sono state rimpiazzate da quelle elettroniche e virtuali. Le relazioni umane navigano in un sistema astratto tecnologico e l’individuo viene trasformato in codice alfanumerico. Il codice binario è un sistema numerico di base 2, utilizza solo due simboli 0 e 1, linguaggio macchina.

Nel sistema astratto tecnologico il sistema binario è utilizzato per la rappresentazione interna dell’informazione. Oggi l’informazione è l’azione di ogni singolo individuo che interagisce nel web e con il mondo tecnologico. Tutto ciò é un universo parallelo, astratto ed invisibile, di codici binari che trasportano l’informazione. Mi affascina che la parola, il pensiero, la frase ha una combinazione univoca di quadrati colorati complementari dicotomici (binari).

Visivamente l’opera astratta trasporta un messaggio e rende visibile e percettibile le varie combinazioni univoche dei termini rappresentati.

 

Covid19, 2020, acrilico su tela, cm 60×60

Peace, 2018, acrilico su tavola, cm 32×62

 

DISCRIMINATION, 2019, acrilico su tavola, cm 70×50


Dimensionale riflesso

Riflessi dimensionali, 2020, tecnica mista su tela estroflessa riportata su tavola, cm 50×50

Riflessi


Poligonali asimmetrici

Mancanza di simmetria e caratteristiche di eguaglianza, senza ripetizione e identità.

Poligonali dissimmetrici, 2020, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Particolare


Dimensionale cubico

La superficie estroflessa vive nella tensione della struttura che genera l’immagine. I poligoni diventano non solo struttura ma suppliscono alla materia generando sul piano dimensionale un gioco di intese cromatiche e di variazioni luminose capaci di far emergere il cubo in tutte le sue dimensioni e le sue facce. Il colore si immerge nella superficie e nello stesso tempo cattura nuove superfici, generando sul piano estroflesso l’immagine che si innalza e appare in tutte le “dimensioni altre”.

Roberto Sottile

 

Dimensionale cubico, 2020, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

 

Dimensionale cubico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Parallelepipedi, 2020, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

 

Dimensionale cubico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60


Dimensionale dicotomico

Forma e supporto che si contaminano in una lotta di energia dove un’entità dimensionale continua a distinguersi ma vive attraverso due elementi che possono continuare a dividersi all’infinito. Il risultato raggiunto da Pier Paolo è un ciclo che emerge dal supporto e nel supporto ritorna tracciando sulla superficie “segni” generati dal gesto.

Roberto Sottile

 

Dimensionale dicotomico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 70×90

 

Metodologia

L’opera dimensionale dicotomico concepisce la scissione di un’entità in due parti che non necessariamente si escludano a vicenda, ma possono esistere in maniera complementare e possono lasciare spazio anche ad una terza parte (terzo includente e terzo trasverso). La dicotomia non è solo la suddivisione di un concetto in due categorie distinte (radicale divisione), ma può essere un tipo di ramificazione caratterizzato dalla divisione di un’entità in due elementi, ciascuno dei quali può a sua volta dividersi in due, continuando a bipartirsi all’infinito (Bernoulliana).

 

Dimensionale dicotomico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 90×60

Dimensionale dicotomico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 90×60

Particolare opera

Particolare opera in lavorazione

Particolare della struttura


Dimensionale indeterminato

Il ciclo costituito da soluzioni estroflesse di poligoni colorati si regolano attraverso il giusto equilibrio tra luce e ombra che danno vita ad uno “status” ibrido, dove i colori e le gradazione del colore utilizzato generano volume e profondità nella struttura geometrica. Il risultato è un lavoro astratto “esploso” grazie alla percezione dei poligoni che assorbono la tensione estroflessa restituendoci un gusto visivo che richiama la tecnica del mosaico. Sta per compiersi un mutamento, un nuovo equilibrio.

Roberto Sottile

 

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 70×70

 

Metodologia

La collezione “Dimensionale indeterminato” contiene opere estroflesse di poligoni colorati ordinati, luce e ombra non del colore ma dei colori (un mondo inesplorato). Le opere estroflesse in genere hanno la tendenza a far si che le forme siano autonome dai colori ma non dal colore, i colori posso essere svariati ma sempre lo stesso per ogni quadro, bianco prevalentemente o anche altri colori. Si pensa che è sufficiente l’elemento figurativo della spinta in avanti dei punzoni per dare il senso del volume, dello spazio, delle ombre. Un limite è di trovare sulla tela, che è sempre la stessa, delle idee di mutamento di quello che rappresenti, anche in questo caso mutamento del supporto. La serie dimensionale indeterminato ha una infinità di varianti, mantenendo la stessa forma, l’opera cambia variando l’ordine delle cromie. Mi piace considerare questo lavoro, come opera ibrida. È un’opera estroflessa, sfrutta il supporto (punzoni) per registrare la luce. È un’opera astratta, la combinazione dei poligoni di colore attribuisce la forma astratta (percezione). È un’opera essenziale, il triangolo è la forma geometrica elementare con il minor numero di lati. È un’opera mosaico, la tassellatura dei triangoli di colore accostati e collocati nell’opera richiama la tecnica del mosaico (tradizione). È un’opera in equilibrio.

Dimensionale indeterminato, 2020, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 56×92 cm

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 66×60

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale indeterminato, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale indeterminato, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale indeterminato, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60


Dimensionale cromodinamico

Indagare e osservare la multidimensionalità, dove il piano finito dell’opera d’arte si scontra con lo spazio infinito. La struttura è in continuo movimento estroflesso e la terza dimensione raggiunge la sua piena evoluzione registrando la variabile del tempo quadridimensionale. L’impianto della composizione geometrica, alla base di questo ciclo artistico, si regola attraverso l’equilibrio della poetica del caso e della ripetizioni dei colori che possono generare soluzioni infinite in uno spazio apparentemente finito, capace però di accogliere infinitesime soluzioni. Pier Paolo crea sintesi e nello stesso tempo sviluppa una composizione ordinatamente complessa dove il colore prende forma e conquista spazio sull’opera.

Roberto Sottile

 

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 70×70

 

Metodologia

La collezione “Dimensionale cromodinamico” comprende opere che si appropriano della tecnica dell’estroflessione per indagare e osservare la “multidimensionalità“. La tela finita dai suoi confini fisici è la rappresentazione di uno spazio relativamente infinito, lo spazio definito dell’opera descrive l’infinito e l’infinitesimo. Il supporto non è più bidimensionale, ma tridimensionale, volumi e forme (lunghezza, larghezza, profondità), e coglie la quarta dimensione, il tempo. Sono opere dinamiche, poiché esposte alla luce naturale, le ombre e la luce create dal supporto estroflesso cambiano, registrando la variabile tempo (componente che costituisce lo spazio-tempo quadridimensionale). La superficie viene violata non solo dalla luce, ma anche da segmenti e da poligoni colorati (cromodinamici). La scelta del colore dei poligoni è in parte random, viene lasciata al caso (poetica del caso), avviene con schemi di campionamento casuale semplice con ripetizione (colore da inserire) e senza ripetizione (sezione da colorare). Il triangolo bianco rappresenta i colori non considerati (ulteriori dimensioni) nella scelta iniziale della scala cromatica, il bianco è la somma dei colori (li contiene tutti) trasporta l’errore (stocasticità dell’opera). Mantenendo la stessa forma estroflessa e cambiando i poligoni colorati (con infinite possibili combinazioni) l’opera varia all’infinito. I poligoni di colore creano infinite sfumature autonome (infinitesimo cromatico) mediante la luce (cromodinamismo). Producono un punto massimo e minimo di luce e nel mezzo una infinità di sfumature, il punto di minimo e di massimo di luce è una dicotomia cromatica (vertici del triangolo). Le infinite sfumature nel mezzo del poligono tendono verso i vertici del triangolo senza toccarli mai, come se studiassimo il limite di una funzione che tende a zero (infinitesimo, forma indeterminata). Inoltre, i triangoli di colore variano la propria lunghezza d’onda e la propria frequenza, mediante la luce e la diversa disposizione nell’opera. I poligoni sono la sintesi di dimensioni multiple indagate e associate ai triangoli di colore dall’artefice ed entrano a far parte dell’opera, costituiscono la multidimensionalità (indagine fisica oltre la quarta dimensione).

 

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60 cm

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 70×70

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale multiplo, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 30×30

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60

Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 60×60