La superficie estroflessa vive nella tensione della struttura che genera l’immagine. I poligoni diventano non solo struttura ma suppliscono alla materia generando sul piano dimensionale un gioco di intese cromatiche e di variazioni luminose capaci di far emergere il cubo in tutte le sue dimensioni e le sue facce. Il colore si immerge nella superficie e nello stesso tempo cattura nuove superfici, generando sul piano estroflesso l’immagine che si innalza e appare in tutte le “dimensioni altre”.
Roberto Sottile