dal 17/02/2020 – al 31/03/2020

opening,  sabato 15 febbraio, ore 18.00

Ambrosiana Art Gallery è lieta di annunciare la mostra dedicata all’artista Pier Paolo Nudi – Duemila4zero7 – che inaugurerà sabato 15 febbraio alle ore 18 presso la sede della galleria a Milano in Via Sant’Agnese 18.

L’esposizione sarà composta da 20 opere realizzate ad hoc per l’evento, creando un percorso completo che esprime al meglio la produzione artistica di Pier Paolo Nudi. La struttura-superficie dell’opera è il soggetto sul quale trasmettere informazioni, che per mezzo della forza dell’arte diventano colori, linee, forme e ordini, regolando le trazioni del processo di estroflessione. La mostra è suddivisa in sei sezioni, Dimensionale Dicotomico (Dimensionale Dicotomico, 2019 acrilico su tela estroflessa riportata su tavola, cm 90×70), Trasparenza Dimensionale (Trasparenza Dimensionale, 2019, Acrilico sotto tessuto translucido estroflesso riportato su tavola, cm 60×60), Dimensionale Cromodinamico (Dimensionale cromodinamico, 2019, acrilico su tela riportato su tavola, cm 60×60), Dimensionale Cubico, Codice Cromatico e Dimensionale Indeterminato (Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela riportato su tavola, cm 60×60), ognuna delle quali è caratterizzata da formule compositive ben precise che alimentano il linguaggio codificato di Pier Paolo Nudi.

L’artista ha ideato questa mostra nei minimi dettagli a partire dallo spazio in cui le opere verranno esposte. Tutto è creato, pensato e calibrato; persino il titolo Duemila4zero7 – (duemilaquattrocentosette) ha preciso significato: rappresenta la somma numerica dei poligoni presenti sulle opere esposte in mostra. La superficie pittorica diventa palcoscenico su cui l’artista mette in scena razionalità e apparenza; dimensione e codici si muovono nello spazio dell’opera d’arte grazie alla luce e al colore.

La mostra è corredata da un catalogo con testi critici a cura di Roberto Sottile.

Francesca e Andrea Poleschi

Irma Bianchi Poli

Marco Mereu

Loi Di Campi

Dimensionale indeterminato, 2019, acrilico su tela estroflessa riportato su tavola, cm 60×60
Dimensionale dicotomico, 2019, acrilico su tela estroflessa riportato su tavola, cm 90×70
Dimensionale cromodinamico, 2018, acrilico su tela estroflessa riportato su tavola, cm 60×60

 

 

Un processo anatomico di un organismo. È questo il fondamento da cui iniziare per comprendere causa e effetto dell’estroflessione. In Pier Paolo Nudi questa nozionistica e basica definizione si arricchisce di nuovi significati di pensiero ma anche di approcci di carattere scientifico. L’arte quindi diventa un sistema reale, un complesso e strutturato organismo, nel quale l’artista genera, osserva, studia e si confronta con quelle “dimensioni altre” scandite dai tempi di una contemporaneità artistica in continua evoluzione. Pier Paolo si fa mediatore di questo metodo di pensiero dal quale concepisce la sua arte, e dal quale nasce la sua azione creativa.

 

Dall’attesa al momento. Dall’istante all’attimo. Ricerca e meditazione. Sequenze micro e macro dove l’osservazione della realtà, oggettiva e tangibile, viene percepita e mescolata  con una multidimensionalità che prende forma e si struttura, dalla relazione del visibile con l’invisibile percepito: nasce la multivariarte, cioè l’incontro e lo scontro di relazioni, di conoscenze e ipotesi, capaci di generare un processo, resistere ed esistere. Per fare questo Pier Paolo Nudi “segna” sulla superficie-supporto, nelle fasi di realizzazione dell’opera, un confine rappresentabile, che si struttura con lo spazio, generando un confine non rappresentabile che è la relazione della tensione della superficie. La multivariarte rappresenta queste dimensioni considerando tutte le variabili, dove entrano in gioco nuove regole da osservare e con le quali interagire. Da dove iniziare? Quali percorsi intraprendere? Punto di partenza per capire questa esperienza è il legame che sussiste tra le tensioni e le forme, della e sulla superficie. Per comprendere è necessario entrare in contatto e osservare la “comunicazione” non verbale, della manualità di Pier Paolo nell’attimo del lavoro della realizzazione dell’opera.

 

La struttura-superficie (oggetto) diventa soggetto, nel quale e sul quale trasmettere e definire informazioni, che per mezzo della forza dell’arte diventano colori, linee, forme e ordini che regolano le trazioni del processo di estroflessione. Si compie così, nell’azione dell’artista, un gesto che diventa un “viaggio al centro della terra” nella poetica visiva intesa come esperienza artistica soggettiva che sull’opera va oltre il supporto, e di principi tecnici oggettivi che restano all’interno dello spazio del supporto. Da una parte matematica e realtà e dall’altra creazione come concezione, rappresentazione di ciò che siamo, di ciò che pensiamo, e di ciò che riusciamo a trasmettere attraverso l’arte. Il percorso di Pier Paolo è fortemente intriso di considerazioni scientifiche e matematiche che nelle regole della statistica trova terreno fertile. Utilizzando questo tipo di approccio nei confronti dell’arte, possiamo affermare che Pier Paolo Nudi supera l’estroflessione come espediente, artificio concettuale, per riversare nell’habitat – non a caso utilizzo questa espressione – generato dallo spazio estroflesso, variabili controllate e variabili manipolate, create cioè da una molteplicità di fattori che l’artista analizza e soprattutto disciplina. Ecco allora la capacità di quello che potremmo definite un nuovo “realismo” dimensionale che dialoga con una simultaneità costruita dal linguaggio della geometria e da quelle “dimensioni altre” che ci permettono di affermare: che la materia si estroflette, l’insieme che compone l’organismo si relaziona nel “paesaggio” e tende nelle forme della multidimensionalità ad incontrarsi nell’infinito per ritornare ad essere sistema. Yin e Yang. Mantenendo intatta la propria significatività oggettiva e soggettiva.

 

La superficie diventa supporto e palcoscenico dove l’artista mette in scena razionalità e apparenza, dimensione e codici che si “muovono” nello spazio dell’opera d’arte grazie alla luce e al colore. Per arrivare a ciò Pier Paolo, utilizza la forma geometrica del triangolo che diventa elemento di colore, quindi spazio identificabile sull’opera, ma nello stesso tempo criterio e espressione. In questo incontro e scontro di forze, la tensione del piano estroflesso trova preziosa alleanza nella luce. La radiazione luminosa concorre al pari del colore e della struttura geometrica a disegnare sull’opera dimensioni e codici. Punti di vista multipli che si intersecano tra di loro. L’opera cresce e si sviluppa riuscendo a coinvolgere le energie che l’artista riversa sui piani della superficie. Ogni opera di Pier Paolo Nudi diventa un grande “paesaggio” contemporaneo, incatenato da torsioni e gesti che superano il limite del piano per arrivare a contaminare il punto di vista dello spettatore. Forme e volumi che si fondono e si trasformano, seguendo un ordine che l’artista codifica e decifra. Ma se grazie alla luce siamo capaci di leggere il “disegno” e attraverso il colore che l’opera multivariarte arriva al pieno del compimento. La colorazione delle opere aggiunge una nuova condizione e funzione: la dimensione astratta assume “peso specifico”, si trasforma e diventa una condizione concreta, visibile, tangibile, pur restando all’interno delle considerazioni variabili, dove segmenti e poligoni colorati interpretano un ruolo, danno vita ad uno “slang” visivo che si appropria di un senso “estetico” e si relaziona con lo spettatore, nello specifico con il punto di osservazione, e con il tempo di osservazione di ogni singolo individuo. Si generano in questo modo tre distinti percorsi: il dimensionale cromodinamico dove la poetica delle infinite possibilità dialoga grazie alle strutture dei poligoni. Infinito e limite. Somma e cambiamento. Dimensionale indeterminato dove la luce viene registrata dalla tensione estroflessa e i colori sono il risultato di una combinazione essenziale che rende il visibile invisibile. Ed infine il dimensionale dicotomico dove la forma viene strappata al supporto, violando anche il percepibile dell’immagine (trasparenza dimensionale), continuando a vivere l’una grazie alla presenza dell’altra. Un’entità in due elementi. Un concetto frutto di ciò che prima non esisteva, che si ritrova all’infinito. Tre percorsi, tre evoluzioni artistiche che si determinano e lasciano traccia nelle diverse condizioni, cioè viene data loro la possibilità di accordarsi e combinarsi. Di diventare particolare ed insieme. Tramite l’utilizzo di questo caos ordinato Pier Paolo Nudi da “principio” alla sua arte, alla sua ricerca introducendo il codice Baudot nella comunicazione visiva dell’opera. Il codice cromatico diventa reale linguaggio, costruito attorno al sistema binario, di una sequenza che cattura la condizione estroflessa e trasformandosi in un “pentagramma” di spazi e vuoti di poligoni colorati che lavorano seguendo lo spazio e il tempo.

 

Accanto ai lavori fino a qui prodotti, che sono il risultato delle “regole” e della relazione (infinita) tra luce, colore, forma e tempo, si manifesta nel percorso dell’artista, la volontà di indagare e dilatare la percezione dell’immagine geometrica composta dai poligoni, dalla forza della luce e dai codici e dalla sequenza del colore. Il dimensionale cubico, concepito per arrivare a questa soluzione, racconta attraverso la sua struttura estroflessa, come la forma dell’immagine, attraversata dagli organismi poligonali e dal colore si determinano in una sequenza finita e allo stesso tempo infinita; dove il cubo emerge nelle sue dimensioni e si immerge a seconda della sua rappresentazione e del nostro, svariato, punto di vista.

 

Pier Paolo Nudi diventa artefice di una ricerca, di uno studio complesso che parte dalla tecnica estroflessa per arrivare a contaminarsi di nuove funzioni. È la forza dell’arte e della sua concreta verità, che si sveste degli inutili orpelli per esistere senza l’obiettivo di rappresentare altro se non se stessa. È il tempo vissuto che scopre di non essere più un prodotto “unico” che incontra lo spazio delle nostre realtà e dimensioni che smettono di essere “altre” per diventare già esplorate e conosciute. A noi, la scelta di iniziare questo viaggio.

Dott. Roberto Sottile
Critico d’arte e curatore

 

 

 

 

PIER PAOLO NUDI

titolo: DUEMILA4ZERO7

con testi di Roberto Sottile

editore: Bandecchi & Vivaldi

opening: sabato 15 febbraio 2020 – ore 18

date: 17 febbraio – 31 marzo 2020

orari: lun.16-19,  mar-ven 10-13 / 15-19,  sabato su appuntamento

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